Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

una correzione in positivo. La via all'organizzazione delle masse, al ' leninismo della classe ', alla penetrazione del territorio, aill'articolazione politica economica militare culturale della lotta, si racconta a piccoli gruppi di ' rivoluzionari professionisti ' ancora isolati, ancora «pressati», come il leninismo di cui dovrebbero spo­ gliarsi; si racconta anche a un pubblico, scelto e sepa­ rato, che tuttora assiste alilo « spettacolo della guerra». La via nuova della rivoluzione e delle armi corregge in teoria gli errori storicamente motivati del fochismo, e in teoria fonda un'altria avanguardia, come va gra­ duando un quadro di rapporti organici con le masse: ma questa nuova via si dispiega tutta nel discorso che la Tacconta. Lo stato reale deHe cose non è cambiato e non cambia: il discorso, mentre lo contempla, se ne distacca verso la rappresentazione di una soluzione pu­ ramente ideologica, un dover essere - per la rivolu­ zione -, cui infatti si adattano alla perfezione gli auto­ matismi puramente formaili e, più che esterni, indifferenti del sistema linguistico. Nei nodi centrali del suo discorso, costituiti dalle in­ terrogazioni sulla questione strategica fondamentale e sulla natura dell'avanguardia, Debray non è riuscito in queHo che si riprometteva, forse non senza ingenuità: resistere alla forza e alla naturalezza con cui il linguaggio impone le sue combinazioni e i suoi scambi. Qui fa da codioe l'ideologia, la modalità che dovremo esaminal:'e e che magnetizza e significa ogni volta i noini - avan­ guardia, partito, rivoluzione, masse, ola�se, politica, tat­ tica, strategia, fronte guerrigliero, guerra di popolo, re­ troguardia, grande retroguardi::,. ;_ neil suo sintagma. Per questo Debray corregge l'astrattezz;a di Révolution dans la Révolution? con un'altTa astrattezza: oppone a1l'afformazione tOlt:alizzainte delle pal:'1:JicolaTità storiche ila forma astratta della negazione, nel progetto teorico, di tutte le particolarità. 59