Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
parole. E' lei, è un'altra, è stata scambiata, che importa? Qui Alice c'è tutta, e non esita dopo essersi baloccata col Re, lo prende, lo spolvera, lo lascia cadere sul pavi mento, lo rimette sul tavolo, non appena ila Regina gli insinua il « desiderio.» di scrivere (« Penso che tu vorrai, disse la Regina, scrivere un memoriale su quello che è · accaduto»), a sostituirsi brutalmente a lui: « Afferrò all'estremità la matita, che arrivava fino alila sua spalla, e cominciò a scrivere per lui. Il povero Re sembrava sconcertato e triste; per qualche tempo lottò con la matita senza dire nulla, ma Alice era troppo più forte di lui e a1la fine egli disse ansando: Mia cara, ho bi sogno di una matita più piccola. Questa non riesco a maneggiarla: scrive cose che non mi sono mai sognato di pensare.» La scrittura, che appartiene alla donna, scorre tra lei e l'altra. La scrittura altra del Fante si ritorce contro di lui �he non ha firmato la lettera. La •lettera che l'uomo non firma accettando il segno che può accusarlo è una doppia confessione, di indipendenza e di viltà. Ma il cognome non gioca colei che vive in esso. Dal nome del padre ,la femme slitta verso il nome deHo sposo, che l'attende, fermo, all'altare, e vi si inscrive indelebilmente. Occupa quel posto, che il destino le aveva assegnato. « Ma alilora è di Booz che il covone (sa gerbe) ha fatto piazza .pulita» 6 ••• lMa potremmo continuare l'indagine ,lacaniana della metafora: non è forse la sposa, lo stesso ventre generoso che ancora lo ospita, au berge, a tratte nerlo in seno all'avarizia e all'odio, dove la S (sa) del soggetto precipita nella U {au) dell'Urverdrèingung, ri mozione originaria. La lettera è ben più di una firma. Eppure colei che occupa i , l nome rinnova nella categoria di segno ,l'instaurazione occultante dell'ordine familiare. 33
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