Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

duta dalla coppia regale, Alice non è l'imputato ma un testimone che « non sa nulla su questa faccenda». Forse per questo il Re non è affatto simile a un vero Re, noi non riusciamo a distinguere iil suo desiderio regale, ma solo la sua attività, che si affaccenda per altro intorno ai desideri della Regina. « Araldo, leggi l' ,accusa! » dis,se in quel 1momento il Re . « Emettete il verdetto» disse il Re rivolto alila giuria. « Non ancora, non ancora! » pas encore, inter­ ruppe in tutta fretta il Coniglio, « Manca ancora molto per arrivare al verdetto!». « Chiama i1l primo testimone» disse il Re. Il Re oscilla, qua,lsiasi cosa va bene, e ver­ detto e testimone, purché in qualche modo si lavori in direzione del desiderio, déjà, della Regina: tagliategli la testa. Quando in tribunale viene portata una lettera è i,l primo a sospettare, per vecchia conoscenza, che la lettera sia senza indirizzo, senza firma, e scritta con la calligrafia di un altro. Tuttavia, poiché questa volta non è della lettera della Regina che si tratta, essa può benis­ simo divenire capo d'accusa. « Se non ,l'hai firmata, disse il Re, il tuo delitto è ancora più grave. Vuol dire che avevi in mente qualche misfatto, altrimenti avresti firmato col tuo nome e cognome come fanno le persone oneste». A queste pamle vi fu nell'aula un applauso generale, e veramente era questa ,la prima cosa sensata che il Re avesse detto in quel giorno. Al desiderio della Regina è legata l'oscillazione del Re. La Regina è nel suo e, e l'osciJlazione che è indifferenza a tutto salvo che al desiderio della Regina, fa del Re un grande assente che per questo appunto c'è sempre quando si fa questione di firma essendo infatti lui stesso uso a firmare col proprio nome gli ordini di Lei. L'ultima parola non è la parola ultima. « Quando la sposa arriva all'altezza dei primi banchi, faccia un sorriso al.la propria mamma e alla propria suocera, e poi allo sposo». 31

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