Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

l'Uomo? o non piuttosto che l'uomo è quattro, due, tre, o tre, due, quattro, à rebours nel pozzo di Alice? « Visto che nessun linguaggio saprebbe dire il vero sul vero, perché la verità si fonda sul fatto che parla e non ha altro modo per farlo» 2 • Tre ,le sorelline, due le gattine, quattro... Quattro le narratrici (perché il racconto non venga interrotto nel suo piacere è dunque bene affidarlo a un plurale, un doppio femminile) delle 120 giornate di Sodoma, due gli avversari agli- scacchi, tre i compagni a bridge, ma una delle quattro narratrici manca di una mammella e di tre dita; nella partita a scacchi si insinua il fantasma di Fernando e la sua bella, l'ombra di Fliess s'intrude con un dolce strazio di écoute flottante. Non giochi Fernando? Freud è distratto I giocatori di bridge sono invece tre, ma , la cosa è complicata perché è il quarto che c'è e il terzo che manca. Forse è Alice momentaneamente recatasi nel paese del,le meraviglie. Solo che neanche così il conto torna. Perché delle tre figlie del decano LiddeU, Aliçe · era la seconda. D'altra parte non sappiamo quale delle tre, se que1la che dà il via, quella che chiede 11 nonsense, o quella che interrompe, una delle tre scompare subito dopo la filastrocca iniziale: « Alice cominciava ad essere veramente stufa di star seduta senza far niente accanto alila sorella sul , la riva del fiume ». Da quel momento Alice parla sempre della sorella anche se le sorelline di cui si narra sono tre. L'a,ltro della donna è sempre a, ma una piccola a senza oggetto. Dov'è infatti i,l mio desiderio, se forse non ci sono? Poiché non è ben chiaro chi sia quella che manca, quando Alice ha dubbi sulla propria identità non si fida a individuarsi né nell'una né nell'altra delle sore1le Lorina ed Edith. La candidata è Mabel, l'amica, e il gioco dell'identificazione si giostra allora non sul , l'esserci-mancare, ma sul sapere-non sapere, e il passaggio dal sapere al non sapere è perciò il viaggio 28

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