Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

trav,ersata del suo testo, è quella di una erranza rifiu­ tata e al tempo stesso ricercata in un altro registro. Il misconoscimento puro e semplice della legge, la sua presa nella denegazione, , in breve 1'erranza del «puro» godi­ mento è presunta scartata, . rifiutata in partenza. E' un' altra derivazione, un'altra scrittura che è interrogata, e ·suscitata, e in cui la ,legge è spostata «con» il suo rap­ porto alla femminilità. La contraddizione godimento-scopo essendo per ipotesi messa in foHe per via della struttura fessa del pa:dre che sta all'origine di questa «folle cir­ colazione» tra ,lui e i figli, intorno a un sapere che la madre si presume ritenga. 4) Ritorniamo ancora un attimo a La Condanna. Che cos'è questo padre che non sopporta l'iniziativa etero­ sessuale del figlio e che gli rappresenta la sua seduzione da parte di una donna «estranea» (alla famiglia) come il co1mo della degrndazione e ilo fa invocando «nostra ma:dre»? L'idea più semplice che viene in mente è che questo padre è rimasto incestuoso, sprofondato nel de­ siderio incestuoso per la propria madre, intrufolato di traverso nella castrazione di cui non può esibire che segni derisori mentre si dibatte in questo «processo» con la prrma prova deUa parte, messo spalle al muro da questo figlio che viene a significargli piattamente la possibilità di prende11e altri oggetti sessuali che non omo o incestuosi. E come poi potrebbe egli concepire l'ombra di una rivalità con il figlio? Egli impegna dunque un corpo a corpo con lui entro uno spazio ambiguo in cui ogni volta che i , l figlio reale «avanza», •si fa pizzicare 17, pun­ zecchiare da punte che sembrano provenire dal luogo del padre ,simbolico e di cui infatti il padre reale usa per salvaguarda11e la sua giubilazione di figlio Unico, in nome di una paternità dereale. ,Per 1'essenzfale, egli si rivolge al figlio come al suo persecutore e con ragione: con la ·silenziosa questione che lui viene a ravvivare 258

RkJQdWJsaXNoZXIy