Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

venga apprestata verso ùn « lavoro» del vuoto: enigma­ tico, come per Freud quel che vuole la donna... 2) L'infedeltà alla legge p11ende una fonna erotica complessa, da ciò che ,la legge è posta come il godi­ mento del padre, compreso quello che egli p11ende nello scrivere (Avevi dimenticato di togliermi il calamaio!), a tracciare dei limiti e delle vie. Voi mi abbandonate e adorate altri dei, dice Jahve evocando nella sua maledi­ zione (il cui condizionale ricorda semmai 1 i « conside­ rando» di un giudizio) l,e immagini delle divinità solari (versetto 30) con cui lo si inganna. Tu sei corso dietro a quell'oca ripugnante e profani il ricordo di nostra madre. La legge è anche ciò che traccia i limiti del senso comune a una collettività. La quale nei nostri due testi è marcata da una singolarità di origine specifica. E' per questo che l'abbandono apre sul vuoto, sullo smarrimento o la follia. lil grido finale del figlio (cari genitori, eppure vi ho sempre amati) prova che il figlio non ha capito niente, anche se il padre. invece, lo ha compreso, lui, nei suoi conti e nei suoi rifiuti. E' appunto il luogo di assoluta infelicità, che egli ,si è lasciato in questo amore che non lascia altra uscita al suo godimento fuorché il vuoto. Ci vuole almeno questo per sostenere la colpevolezza dei - « cari genitori» (e quella sottHe che hanno di essere in­ tramontabili), come .pure il delirio di cui ricoprono le loro pulsioni rimosse, e, per giunta per guadagnare su1le loro spalle la rinuncia al proprio desiderio. L'invocazione della madre, indispensabile per la mi­ nima presa della parola sul corpo, è resa più complessa nella bocca del padre (e del dio) geloso. Il figlio dell'Uno passa per il posses,so della madre, di cui il « rispetto» è una modalità. La terra è interdetta al « lavoro» e alla fecondazione e durante taluni periodi, come d'altronde la donna lo è al lavoro dell'amore, e ila cifra « sette» è decisiva nel calcolo di tali periodi (7 giorni, 7 anni, 7 volte 7 anni, eoc.) così come in questa maledizione bi- 256

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