Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

e con la disperazione di pervenire ad esaurirne l'assenza. Sarebbe troppo semplice pensare che questa scrittura non mira che a mantenere l'interdetta del rapporto o la finzione di quell'interdetta, come nel caso di montaggi «unicamente» ossessivi. Ora in Ka,fka, ciò è mischiato, perturbato da intuizioni folgoranti tra le quali la prima è che da un certo lato, è nel reale che ,di rapporto ses­ suale non oe n'è. E in questo, 1a sua sfida demente non è mera illusione, infatti l'ipotesi che non ce ne sia, re­ siste nel reale e non soltanto nell'angoscia dell'ossessivo che ne teme l'esito catastrofico: infatti l'ossessivo, al rapporto sessua1e «crede», e con tutta la sua incorreg­ gibile ingenuità. Kafka scrisse dunque «con» il suo corpo; fa del suo corpo il tratto che si consuma, scrive al posto del suo corpo nella misura -in cui esso porta inscritta la marca della differen:z:a sessua,le e che la porta per non saperne niente. La Condanna è a un tempo testimonianza, effetto, programma, desiderio che si effonde da questo mon­ taggio di scrittura del rapporto sessuale di cui in modo diverso testimonia anche la voluminosa corrispondenza con Felice (900 pagine) il cui tema altro non è se non la scrittura, ossia la lettera d'amore che non si scrive, che si fa d'amore per essere presa al fuoco ddla lettera, letteralità «extrasessuale» a causa dell'impasse sessuale e al posto suo. Accennerò semplicemente alla prima lettera in cui si scatenò questo alfabeto dell'amore, malato del rapporto sessual·e. E' un vero modello della lettera d'amore, questa prima lettera a col, ei che sarà la sua futura fidanzata (e fidanzata virtualmente infinita poiché, non fosse stato per il suo buon senso e la provvidenziale ma,lattia, non c'era alcuna ragione di arrestarsi a due fidanzamenti, e del resto Kafka feoe il terzo con un'altra, Giulia - nome di sua madre). E l'immagine dell'eterna fidanzata è molto presente nel testo biblico, giungendo fino a,lla 251

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