Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
uscire d'Egitto... » Conolusione: « Ecco le leggi... che Jahve ha donato tra lui e i figli d'Israele sul Monte Sinai per mezzo di Mosè»... La distanza dell'intervallo è ristabilita, non senza humour visto il torrente d'im precazioni eh'essa viene a chiudere. (III) Come si vede, questa prima lettura del testo biblico è assolutamente deludente e votata all'impasse; si do vrebbe infatti prendere ogni paroJa, ogni ritmo e seguirli fino ai loro attacchi pulsionali per sospettare alcunché del desiderio inconscio che sostengono. Infatti, per chi è famigliare con questa lingua, la sua polifonia crea la crepa del significante (di cui deporta ,l'arabesco su di una partitura musicale) e l'impul,sione ritmica fa la dif forenza di senso. Ma sarebbe davvero troppo lungo e lascerò queste osservazioni al loro stato di abbandono e di marginalità; di referente inutile e con ciò insistente. Quel che ora ci interessa non è tanto di interpretare il testo o ·sapere come la tribù ne esce (e come s'-intrat tiene nelle sue maledizioni), bensì come un soggetto (Kafka) tenuto da uno dei suoi fili a questo corpo di scrittura, alle prese con la castrazione, tenti di uscirne tramando la propria alleanza « con» la scrittura. I due testi, ferocemente lavorati ai ferri a maglie strette, hannO la medesima posta: il nodo di un'alleanza che resista a 1 l colpo del reale; evidente che nei due testi ciò accade a prezzo di un assordante rombo d'imma ginario, ma si sa che esistono immagini «reali» e tutto dipende dal luogo in cui si agganciano. Dicevo che si scrive sempre su di un'altra scrittura già esistente, precedente e preliminare, e che può essere al limite il :reti-colo stes·so delle fissazioni e delle rimo zioni originarie: questo doppio testo lo conferma. S5 248
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