Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

suoi genitori» (utilità di una educazione impeccabile per soddisfare i loro desrderi)» spiò tra le sbarre [da quale asi<lo di fo11i?] il passaggio di un autobus che avrebbe facilmente soverchiato col suo rumore quello della pro­ pria caduta, e debolmente gridò: 'Cari genitori, eppure vi ho sempre ,amati! ' e si lasciò cadere nel vuoto . In quel momento, sul ponte la circolazione era letteral­ mente folle. » Ecco. Nel momento della condanna e della «morte» le due linee, quella del tempo e della lettera, che sepa­ ratamente lavoravano il testo, si annodano e la loro coincidenza nell',istante chiude il fermaglio di una vita. Prima di lasciare questo testo così ,greve e torbido, e per farvi passare il «ponte» verso ,l'altro testo altret­ tanto violento, aggiungerò poche osservazi,oni. La condanna a moriI'e affogato è enigmatica. L'anne­ gamento come castigo individuale non sembra essere presente in nessuna parte del I'epertorio biblico. In com­ penso, come rappresentazione catastrofica della storia umana, c'è il grande annegamento del diluvio, effetto del pentimento divino: il creatore constata che ,l'essere par­ lante pas,Sta rl suo tempo a rimuovere in sé il diabolico (il desiderio), si pente allora di averlo creato e decide di annegaI'e tutto, di tutto cancellare - eccettuati alcuni I'esti... Cancellamento di cui si pente in seguito; ma di questo movimento di cancellature ripetute, e rotture ripetute, è animata lia Scrittura: cancdlare, distruggere e scrivere con le tracce riluttanti del resto. Al tempo della fuga daill'Egitto solo il nemico perisce affogato mentre Jahve fendeva le acque per i suoi. Tuttavia nella storia di Giona, quando questi si dà al1a fuga per non dover portare la parola divina (in altri termini, il suo godimento), 'sarà lui stesso che, per cal­ mare il maiI'e infuriato, chiede di esservi pre c ipitato; passando così dal ventre dell'imbarcazione dove dormiva al ventre d'un pesce che ,lo vomita a tempo debito affin- 238

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