Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

«Ed è perciò che non viene da anni» (dunque, de1la sua persecuzione il figlio è responsabile) «lui sa tutto cento volte meglio di te»: è dunque di un ahro «sa­ pere» che si tratta, bevuto direttamente a:lle fonti «pa­ terne» del simbolico. D'altronde: «le tue lettere lui le sgualcisce con la mano sini ,stra senza leggerle, mentre con la destra tiene aperte le mie per leggerle» . Così dal luogo dell'Altro da cui il figlio si attendeva che gli tornasse i1 l suo desiderio come aperto, ecco ora il padre formare un personaggio «numeroso»; davanti all'alleanza «tradita» dal figlio, ne produce una nuova e più «militare». «Solo, sarei forse stato costretto a cedere, ma la mamma ,mi ha dato ila sua forza.» Sap­ piamo che nei grandi montaggi biblici il desiderio de1la madre è il rigi,ro obbligato della parola del padre, ciò che salva questa parola da1la pura chiacchiera e le dà una possibilità d'impatto libidinale. In numerose scene il padre benedice per gli attributi della madre e maledice per autentificare un desiderio che egli le attribuisce. E' ev;idente che ne va del proprio godimento, ma del desi­ derio di lei, non può fare economia: troppo «leggero» il padre, senza ciò 8 • Infine il padre si accanisce sul residuo persecutorio che è per lui il fi,glio, questo rifiuto tenace senza il quale il «rapporto» sessuale del padre sarebbe rimasto ideale: «Erano anni che aspettavo da te -questa domanda! » (quale? Il figlio non è andato da lui a fare alcuna do­ manda; La questione è invece il desiderio del padre qui, e ad essa il figlio darà corpo). Insomma, sono anni che attendevo che tu potessi intendere, ed eseguire, la mia risposta alla questione che sei. «Ce ne hai messo del tempo a maturare» (o a morire?). «Bi,sognava che la mamma morisse, non s''.(; potuta godere questo· grande giorno ,[!] »; « il tuo amico sta morendo... e io, lo vedi da te a che punto sono...» Il grande giorno non può essere che il giorno del grande sacrificio affinché altro 236

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