Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

lata (dotando il soggetto o di una natura o di una pro­ fondità o di un'origine), senz:a pervenire ad altro risul­ tato che a snaturare '1a portata scientifica delil'ana,lisi freudiana (valga oome testimonianza l'epistolario, di re­ cente pubblicazione, Freud-Jung), riconducendola sul ter­ reno dei presupposti ideologici della filosofia. La teoria del processo senza ·soggetto, che AJ.thusser riprende ampiamente in Umanesimo e stalinismo, costi­ tuisce un'aporia insormontabile all'articolazione di pra­ tica e teoria, aporia che si manifestava già in Per Marx, rendendo inoperante ogni articolazione dialettica della contraddizione. Quando Althusser in « Contraddizione e surdeterminazione » cerca la specificità della dialettica marxista in un'effettiva contraddizione surdeterminata, denuncia la interiorizzazione della contraddizione hege­ liana come riElessione della semplicità nel suo principio interno, sistema di cerchi concentrici a partire dalla con­ traddizione della coscienza sensibile e del suo sapere. Tuttavia, che egli dlevi in Marx 1a differenza qualitativa della contraddizione surdeterminata ed esterna non gli impedisce di chiuderne 1l'incidenza, in un'articolazione complessa fra determinazione in ultima istanza dell'eco­ nomico e autonomia relativ.a del sovrastrutturale, nella totalità strutturata. Contro il semplice « rovesciamento » della dia,lettica hegeliana interviene per porre il problema delle « so­ pravvivenze » e dei pericoli della sostituzione ideologica incorrendo, a1la fine, egli stesso nel tipo di rovescia­ mento che mostraVla estraneo all'indirizzo di Marx. Rove­ sciamento del soggetto assoluto nel soggetto abolito della scienza; nel processo senza soggetto chiuso nella totalità strutturata. Curiosa difesa de1la specificità della dialet­ tica e della contraddizione come esterna ed eterogenea. Il riferimento a Sulla contraddizione di Mao Tse-Tung come a un testo descrittivo e astratto mostra come per 207

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