Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
Che l'autore, in quanto scrive le righe di un discorso che pretende di essere scientifico, 1sia completamente assente, come «soggetto», dal «suo» discorso scienti fico (pokhé ogni discorso scientifico è per definizione un discorso privo ,di soggetto, non c'è «Soggetto della scienza» ,se non in un'ideologia della scienza), è un'altra questione, che per i1l momento lasceremo da parte . Come ammirevolmente diceva San Paolo, è nel «Lo gos», cioè nell'ideologia, che noi abbiamo «l'essere, il movimento, e la vita». Ne consegue che, per voi come per me, 1a categoria di soggetto è una «evidenza» prima �le evidenze sono sempre prime): è chiaro che voi ed io siamo dei soggetti (liberi, morali, ecc...). Come tutte le evidenze, comprnse quelle che fanno sì che una parola «designi una cosa» o «abbia un significato» (comprese dunque le evidenZJe della «trasparenza» del linguaggio), questa «evidenza» che voi ed io siamo dei soggetti - e che ciò non costituisce alcun problema - è un effetto ideologico, 1l'effetto ideologico elementare 15 • In effetti, è proprio dell'ideologia imporre (senza averne l'aria, dato che si tratta di «evidenze») le evidenze come tali, che noi non possiamo non riconoscere, e di fronte alle quali abbiamo l'inevitabile e naturale r,eazione di esclarrnare (ad ailta voce, o nel «sHenzio della coscienza»): «è evi dente! E' proprio così! E' proprio vero! ». In questa reazione si esercita la funzione di ricono scimento ideologico che è una delle due funzioni del l'ideologia in quanto taile (il suo opposto è la funzione di misconoscimento). Per fare un esempio estremamente «concreto», tutti noi abbiamo degli amici che, q_uando bussano alla nostra porta, e noi, attraverso la porta chiusa, poniamo ila do manda: «chi è?», rispondono (perché «è evidente») «sono io! ». Di fatto noi riconosciamo che «è lei» o «è ,lui». Apriamo la porta, ,ed '«è vero che era proprio lei». Per fare un altro esempio, quando riconosciamo 129
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