Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

(facciamo notare che Marx stimava molto Aristotele), diremo che «la materia si dice in molti sensi» o piut­ tosto che essa esiste secondo modalità di·verse, tutte riadicate in ultima ,istan2:a nella materia «fisica». Detto questo, faociamola breve, e vediamo cosa accade negli «individui» che vivono nell'ideologia, cioè in una determinata rappresentazione del mondo (1:-eligiosa, mo­ rale, ecc.), la cui deformazione ,immaginaria dipende dal loro rapporto immaginario con le loro condizioni ,di esi­ stenza, cioè, in ultima anailisi, con i rapporti di produ­ zione e di classe (ideolog,ia=rapporto immaginario con dei rapporti reali). Diremo che questo rapporto imma­ ginario è dotato anch'esso di un'esistenza materiale. Ora constatiamo quanto segue. Un individuo crede in Dio, o nel Dovere, o nella Giusti2iia, ecc. Questa credeTIZ:a fa parte (per tutti, cioè per tutti coloro che vivono in una rappresentazione· ideologica dell'ideologia, che ·riduce l'ideoilogia a delile idee per definizione dotate di esistenza spirituale) delle idee del suddetto individuo, quindi di lui, come soggetto che ha una coscienza, nella quaile sono contenute le idee della sua fede. Di qui vale a diI1e dal dispositivo «con­ cettuale» perfettamente ideologico così messo a punto, (un soggetto dotato di una ooscienza in cui forma libe­ ramente o riconosce liberamente le idee neHe quali crede), i1 comportamento (materiale) · di tale soggetto deriva naturalmente. L'individuo in questione si comporta in tale o tal'ailtro modo, adotta tale o tal':altro comportamento pratico, e, ciò che più conta, partecipa a certe pratiche disciplinate, che sono quelle dell'apparato ideologico da cui «dipen­ dono» le idee che egli ha liberamente scelto in tutta coscienza, in quanto soggetto. Se crede in Dio, va in Chiesa per presenzi:are alla Messa, si inginocchia, prega, si confessa, fa penitenza (uin tempo era materiale nel ·senso corrente del te:nmine), e naturalmente si pente, e 124

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