Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

armi che possono trovare nella storia e nel sapere che «insegnano». Sono una specie di eroi. Ma sono rari, e quanti (la maggioranza) non hanno il benché minimo dubbio •sul «lavoro» che il sistema (che li ,supera e li schiaccia) li costringe a svoilgere, peggio, si impegnano con tutto il cuore e con tutto i , l loro ingegno ad adem­ pierlo con estrnma coscienza (i famosi nuovi metodi!). Essi ne dubitano cosi poco che con la loro dedizione contribuiscono persino a conservare e a nutrire questa rappres·entazione ideologica della Scuola, che rende oggi la Scuola altrettanto «naturale» e indi,spensabile-utile, e persino benefica per i nostri contemporanei, allo stesso modo in cui ,la Chiesa era «naturale», indispensabile e generosa per i nostri antenati qualche secolo fa. Di fatto, la Chiesa è stata oggi sostituita dalla Scuola nel suo ruolo di Apparato ideologico dominante di Stato. Essa è affiancata dalla Famiglia, esattamente come un tempo la Chiesa era affiancata dalla Famiglia. Si può allora affermare che la crisi, di una profondità senza precedenti, che ,scuote in tutto il mondo il sistema scola­ stico di tanti Stati, spesso collegata ad una cdsi (già annunciata nel Manifesto) che agita il sistema familiare, as,sume un significato politico, se si considera che la Scuola (ed il binomio Scuola-Famiglia) costituisce l'Appa­ rato ideologico di Stato dominante, Apparato che , gioca un ruolo determinante nella riproduzione dei rapporti di produzione di un modo di produzione minacciato nella sua esistenza dalla lotta di dasse mondiale. A proposito dell'ideologia Quando abbiamo avanzato il concetto di Apparato ideologico di Stato, ed abbiamo detto che gli AIS «fun­ zionano a ideologia», noi abbiamo invocato una realtà, 114

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