Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
la Scuola, ma l'apparato ideologico politico di Stato, cioè il regime di democrazia parlamentare combinato c01l suf fragio universale e con le lotte dei partiti. Tuttavia la storia, anche recente, mostra che la bor ghesia ha potuto e può benissimo adatta:r,si ad apparati ideologici politici di Stato diversi dalla democrazia par, lamel'l.tare: l'Impero, n. 1 o n. 2, la Monarchia costitu zionale (Luigi XVIII, Carlo X), ,la Monarchia parlamen tare (Luigi Filippo), la democrazia presidenzi-a:le (de Gaulle) per parlare solo della Francia. In Inghilterra, le cose sono ancora più evidenti. La Rivoluzione è qui par tkolarme'i:Ite «riusciita» dail punto di vista borghese, giiacché, a differenza della Francia, dove la borghesia, per la stoltezza della piccola nobiltà, ha dovuto accettare di lasciarsi portare al potere da delle «giornate rivolu zionarie», contadine e plebee, che le sono costate terri bi 1 1mente care, la borghesia inglese ha potuto «accor darsi» con , l'Aristocrazia, e «spartiTe» con questa la detenzione del potere di Stato e l'uso dell'apparato di Stato per lungo tempo (pace a tutti gli uomini di buona volontà delle classi dominanti!). In Germania, le cose sono ancora più evidenti, poiché è sotto un apparato ideologico politico di Stato in cui gli Junker imperiali (simbolo Bismark), i1l loro esercito e la loro polizia, le servivano da scudo, e da clas:se dirigente, che la borghesia imperia listica ha fatto la sua fragorosa comparsa nella storia, prima di «attraversare» la Repubblica di Weimar e di affidaTsi ail nazismo. Noi crediamo dunque di a':ere dei buoni motivi per pensare che, dietrn i ,giochi del suo Apparnto Ideologico politico di Stato, che occupava l'avanscena, quello che la borghesia ha instaillato come proprio apparato ideo logico di Stato n. 1, dunque dominante, sia l'apparato scol ai stico, che ha, di fatto, r,irr;ipiazzato nelle sue fun zioni il vecchio apparato ideologico dominante di Stato, 110
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