Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975

e l'occasione di esprimervisi, sia utilizzando le contrad­ dizioni ivi esistenti, sia conquistandovi mediante la lotta di dasse ddle posizioni di combattimento IObis. Facciamo il punto delle nostre osservazioni. Se la tesi che abbiamo proposto è fondata, siamo con­ dotti a riprendere, pur precisandone un punto, ,la teoria ma n :ista classica dello Stato. Dfremo che bisogna distin­ guere il potere di Stato (e la sua detenzione da parte di...) da una parte, e l'Apparato di Stato dall'altra. Ma aggiungeremo che ,l'Apparato di Stato comprende due corpi: quello delle istituzioni che rappresentano l'Appa­ rato repressivo di Stato da una parte, e quello delle istituzioni che rappresentano 11 corpo degli Apparati ideologici di Stato dall'altra. Ma se così stanno le cose, non si può trai-asciare di porsi la seguente domanda, anche alfo stato, molto sommario, delle nostre i,ndicazioni: qual è esattamente la misura del ruolo degli Apparati ideologici di Stato? Quale può essere il f o ndamento delila loro importanza? In altri termini: a cosa corrisponde la « funzione » di questi Apparati ideologici di Stato, che non funzionano a repressione, ma a ideologia? Sulla riproduzione dei rapporti di produzione Possiamo allora rispondere ailla nostra domanda ceH­ trale, rimasta in sospeso per lunghe pagine: in che modo è assicurata la riproduzione dei rapporti di produzione? Nel linguaggio della topica (Infrastruttura, Sovra­ struttura), diremo: in larga parte 11, essa è assicurata dalla sovrais.truttura, giuri,di,co-politica e ideologica. Ma poiché abbiamo ritenuto indispensabile superare questo linguaggio ancora descrittivo, diremo: essa è, in larga parte, assicurata dall'esercizio del potere di Stato 105

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