Il piccolo Hans - anno II - n. 6-7 - apr.-set. 1975
dispersione) dipende al contrario dailla sfera privata. Private sono le Chiese, i Partiti, i sindacati, le famiglie, alcune scuole, la maggior parte dei giornali, delle im prese culturali ecc. ecc. Lasciamo da parte per il momento la nostra prima osservazione. Ma non tralascere m o di metteiie in evi denza la seconda, per domandarci com che diritto pos siamo considerare come Apparati ideoilogici di Stato delle istituzioni che, per lo più, non possiedono umo sta tuto pubblico, ma sono semplicemente istituzioni private. Da marxista cosciente, Gramsci aveva già, in una parola, prevenuto questa obiezione. La distinzione tra pubblico e privato è una distinzione interna al diritto bo'.r'ghese, e vailida negli ambiti (subordinati) in cui .il diritrto bor ghese esercita i suoi «poteri». La sfera dello Stato gli sfugge poiché è «al di là del Diritto»: lo Stato, che è lo Stato della classe dominante, non è né pubblico né privato, ma è ,al contrar. io la corndizione di ogni distin zione tra pubblico e privato. Dici: amo la stessa cosa par tendo questa volta dai nostri Apparati Ideologici di Stato. Poco importa se le istituzioni che li realizzano sono «pubbliche» o«private». Ciò che importa è il loro fun zionare» come Apparati ideologici di Stato. Sarebbe suf fidente un'analisi un po' .approfondita di uno quahmque degli AIS per dimostra:rlo. Ma puntiamo all'essenziale. Ciò che distingue gli AIS dalil'Apparato (repressivo) di Stato, è la seguente differenza fondamentale: ,l'Apparato repressivo di Stato «funziona com la violenza», mentre gli Apparati ·ideo logici di Stato funzionano « a ideologia ». Possiamo piiecisare, rettificando questa distinzione. Diremo infatti che ogni Apparato di Stato, sia esso re pressivo o ideologico, «funziona». ad un tempo con la violenza e con l'ideologia, ma con una differenza molto importante, che vieta di -confonderie gli Appara.ti ideo logici di · sitato c:on l'Apparato (repressivo) di Starto. Iil 102
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