Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975
naoce di un interdetto. Duplice conseguenza che si rias, me nella mancata coincidenza di ferita narcisistica e ingresso nel simbolico. Col che non si deve supporre che la castrazione non sostituisca nella bambina il primato del simbolico a que l lo dell'immaginario, e cioè che la donna non sia come l'uomo divisa dalla castrazione simbolica in una struttu ra rappresentabile nello schema proposto. Il rischio sa rebbe, in moda di follia, quello di sostenere che la donna abbia una struttura psicotica (cfr. J. Lacan, op. cit., p. 567) e cioè non simbolizzi la castrazione, che è quanto ,la dottri na freudiana nega: se la castrazione femminile non dis solve, ma inaugura l'Edipo, essa comunque corona la fa se fallica. La bambina entra così attraverso la ferita narcisistica nel primato del simbolico come il maschiet to, con l'eccezione fondamentale che tale ingresso non è né simultaneo alla ferita né sanzionato dalla Legge del Padre. L'altro dell'uomo è un altro che ha un « rappor to» differente con l'Altr,o. L'esposizione della certezza di Freud attorno al pro-blema della sessualità femminile si ferma qui. Quali sia no le modalità differenti del rapporto della donna all'Al tro e cioè la risposta alla domanda: « che cosa dice 12 donna?» - dove « che cosa» è soggetto e oggetto - non è data. Ma delle considerazioni possono essere aggiunt"' « La pura mascolinità e femminilità restano costruzio ni teoriche di contenuto incerto» (1925, p. 258). Queste le parole di Freud al termine di Alcune conseguenze psi chiche della distinzione anatomica tra i sessi, parole cb� trovano il loro fondamento, come Freud premette, nella bisessualità del bambino. Di uomo e donna, come si è detto, non è dato parlare che dopo la castrazione, giac ché nella fase fallica il primato simbolico è lo stesso per ambo i sessi e, prima di questa, con le parole dei Tre saggi, il bambino e la bambina non hanno a che fare che 52
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