Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

l'oggetto pre-edipico materno si fa sulla base di una constatazione e non di un interdetto. Anzi: il suo primo scivolamento sulla catena simbolica non « coincide » con la castrazione. Ed è quanto non stupirà, se si ricorda che la castrazione inaugura il primato del simbolico sottomet­ tendogli l'immaginario. Che la fase fallica fosse già del registro simbolico (essa implica una « organizzazione ge­ nitale ») è inteso ed è stato già detto. Ma nella fase falli­ ca il registro simbolico è sotto il primato dell'immagina­ rio: il desiderio del bambino di ambo i sessi si esprime co­ sì: voler essere il pene per la madre. E si capisce anche che l'uso del termine « desiderio » è qui improprio, giacché si tratta di quella che dovremmo chiamare la mediazione fallica (simbolica) della Domanda fusionale (immagina­ ria ) d'amore. Donde la prima componente del complesso di castrazione: la ferita narcisistica che si riassume nel passaggio obbligato dal voler essere al voler avere il fallo, componente propria ad ambo i sessi e che non è poi altro che lo stabilirsi del primato del simbolico alle spese dell'immaginario (ferito). Per il bambino lo scivola­ mento simbolico dalla madre a,ll'altra donna, che la Leg­ ge gli impone con la minaccia di castrazione, coincide con il fallimento della Domanda fusionale (ferita narcisi­ stica che lo conduce dal voler essere al voler avere). Potremmo dire, riconducendo l'immaginario diegetico del­ lo sviluppo alla struttura, con l'aiuto dell'uso appena improprio di un grafico lacaniano (cf. J. Lacan, op.cit., p. 50) SCHEMA L: (Es) S •----------�0'1tro '- � , 'b- ', .�'b- ' ,§,'" ', <$' 'b­ · , -S­ �r;, · O 1)' :--,'b­ .. � (io) a cf • -O 0ltro 49

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