Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

dunque una figura psicologica e istituzionale dell'occulta­ mento capitalistico delle contraddizioni. Lo spettro dell'autore L'autore è insidioso: per questo il critico gli dimostra affetto, lo riduce a segno di identità personale, lo blandi­ sce, esorcizza la sua apparizione invocandolo a testimone delle proprie operazioni sul testo. Il critico si trasforma in apologetico biografo. E poichè la verità dell'autore non parla al di là del tabernacolo del testo, le invocazio­ ni si trasformano in gridolini di estetico godimento, l'in­ terpretazione in giudizio critico. Il critico sa che ogni interpretazione rende più autore l'autore, nel mentre pensa di coinvolgerlo e quasi estin­ guerlo nella spirale ermeneutica domanda-risposta del te­ sto all'interprete e dell'interprete al testo. L'accrescimen­ to di identità, e di distanza, rende autore colui che ha scritto. Augere, auctoritas, auctor sono i noti passaggi verso la costituzione dell'autore attraverso la critica. Il critico ha bisogno che l'autore sia un'altra da sè, poichè solo con questa certezza egli stesso si può porre come autor,e d'un altro testo, il testo della critica: si tratta di uscire dalla subalternità di lettore, di costruirsi un'altra funzione come autore. Ma non sapendo, nell'atto della critica, competere con l'autore, nè potendo con lui convivere in situazione di parità, si trasforma in confi­ dente. 176

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