Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

testo dove la comprensione esaustiva del senso s'impone come ineludibile e necessaria, proprio mentre dichiarava la sua impenetrabilità. In cambio della comprensione esaustiva, la lettura of­ fre il ritrovamento di sè attraverso la dispersione dell'io, attraverso la percezione dello spazio esterno al testo, nel­ la forma più penetrante, quando le cose sono possedute e nominate perchè assenti. E dallo spazio esterno allo spazio della lettura è un turbinio di colori e di suoni, un affollarsi di oggetti. Le giornate di lettura non offrono la promessa « conversazione con gli antichi», ma una più sapiente dimestichezza con tutto ciò che è fuori del testo. Ogni lettura ritrova la stessa sovrapposizione di memo­ ria e di oggetti - profumo di chiuso, bianchezza di merletti, scansione di ore sotto campane di vetro - che parlava nella sala da pranzo di Madame Amiot, a Illiers, presso Chartres. E, fermata la corsa sfrenata degli occhi nell'ultima pagina, ogni lettore scopre .l'inganno, e con Proust si chiede: Dunque, quel libro era soltanto questo? Ma il critico che sa d'essere artifex additus artifici, nella lettura si autoespropria della sofistica attitudine a porre domande fittiziamente maieutiche; si ritrova e si placa, ma sa anche che questa non è una pratica innocen­ te. L'autentico che attende il critico-lettore dietro ogni pagina, con protervo sorriso d'attrazione, si diffonde sul­ la pelle del testo, nelle maglie delle metafore. L'inganno funziona. E nel riposo della lettura la battaglia delle idee è attenuata sotto la parvenza d'essere incoraggiata. Il te­ sto si trasforma in specchio dell'anima, luogo di confron­ to, occasione per ricostruire identità e sicurezza. Eppure, in questa attività dove l'io che legge è rassicurato e provocato, frantumato e riunificato, è l'apparire della miseria del critico, è la rappresentazione della sua espro­ priazione che si costituisce come spazio teatrale per un giuoco liberatorio: 1a gioia di leggere si vendica contro il ruolo del critico e contro ,la sua connivenza con le prati- 169

RkJQdWJsaXNoZXIy