Il piccolo Hans - anno II - n. 5 - gennaio-marzo 1975

stesso tempo cecità massima e massima chiaroveggenza della donna il riconoscere nell'uomo ciò che la unisce a lui in certo senso oltre la persona; è assolutamente il suo tratto più prezioso (non delicato come un fiore, ma duro come una pietra preziosa), come pure il dono più prezio­ so per lei è il tratto di delicatezza e affettuosità elabora­ to dal sesso. Tuttavia, proprio per questo duplice ruolo che l'uomo rappresenta per la donna affinchè essa possa rimanere u­ nitària - proprio per la differenza interna che vi ineri­ sce (vorrei dire: persona e rappresentanza) - deve esse­ re qui aperta una parentesi. Poichè, se considerate a par­ tire da questo punto di vista tutte quelle virtù femminili di abnegazione, di cui si parlava all'inizio, perdono ogni aspetto tragico, e assumono un'aria veramente felice, co­ sicchè il femminile, per grazia della natura, appare come il modello innato di fedeltà, idealismo, dedizione; ciò non si deve prendere troppo in assoluto. Non si può infatti escludere del tutto che proprio anche la pienezza con cui la donna vive la magnificenza della festa dell'amore no · n possa diventare occasione di un decorso più acuto - cosicchè talvolta tanto meno se ne può salvare per una ragionevole conformazione permanente quanto più com­ pletamente tutto vi era coinvolto. E, viceversa, anche dall'altra parte resta da chiedersi ogni volta quanti tra i più splendidi ingredienti di sentimenti etici o matrimo­ niali siano stati appunto solo ingredienti aggiunti al vis­ suto amoroso femminile: aggiunti per falsa vergogna, per un voler riparare, per esigenza di una sanzione. Poi­ ché non ,si deve dimenticare che in questo punto per la donna si riunisce tutto ciò che essa può e che non può, sia la sua naturale grandezza sia la sua connatu­ rata piccolezza. Per lei, infatti, l'unico elemento di cultu­ ra che la natura le ha dato e che perciò le è accessibile è quello di poter vedere compiuto nel sessuale non un qual­ cosa di dato rozzamente, di isolato, ma di potere afferra- 124