Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

Ci sarebbe un tertium non temporale non program­ mabile una sorta di abbandono cantilenato alla sua vita, al suo sonno - al testo - scrittura scritta prima su cui ritorna un'altra scrittura, la sua, su cui ritorna un'altra scrittura, la nostra. Poi la lingua - ci si accorge subito che non si può salvare tutto; in una catena sintagmatica, in cui le re­ lazioni multiple di omofonia, di cesellamento anagram­ matico e di polifonia estenuante mettono di fronte a una sottilissima trama, resta il sentimento che traducendo si salverà ben poco. Cosa scegliere: la traduzione dei si­ gnificati o l'inseguimento delle omofonie? Mantenersi in un mezzo è difficile ( ?) Qui offriamo il testo a fronte - il testo italiano non sfugge alla casualità di una tradu­ zione che si presenta in mezzo a molte altre possibili. E. K.

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