Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

Maurice Roche Cantus Firmus Maurice Roche segna profondamente una certa pratica della scrittura in Francia; Compact del '66 (Ed. du Seuil, Collection « Tel Quel», Parigi '66, trad. it. Lerici ed., Roma '69) o il « cieco­ veggente » poneva al romanzo come genere un'interrogazione sui suoi strati linguistici e sulla logica del récit. Pratica di scrittura inaudìta soprattutto allora mentre il Nouveau Roman riempiva la scena letteraria. E' appunto il limite di rottura del letterario dal suo interno che M. Roche ha cominciato a praticare e che ha continuamente reso più pressante e radicale con il lavoro successivo: Circus (Ed. du Seuil, Collection « Tel Quel», Pa­ rigi '73) e Codex (Ed. du Seuil, Collection « Tel Quel» Parigi '74) conducono un'esplorazione molecolare insinuando negli interstizi delle unità linguistiche, appartenenti ai codici più diversi, una esplosione del significante, un deciframento a rovescio e all'infi­ nito dei discorsi, per così dire, già fatti. Dalla cecità del venditore della propria pelle al col­ lezionista giapponese di Com p act, al viaggio in terra antropologica per turista, dall'esplorazione dei codici linguistici, all'operazione dell'abracadabra per un pre­ stigiatore vertiginoso, la lettera di Maurice Roche è la C o confronta ( CF ) Com p act, Circus, Codex, crane, alC l ecc. o La cartografia si apre rovesciata contorcendosi alla combustione del suo spirito (motto di - -), i segni in- 63

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