Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

commisura le quantità di illusione e di delusione, per trarre il meno dell'insopportabilità della vita quotidiana. Perché non si dà vita quotidiana e tra la veglia e il sogno, l'odo marca questa assenza e converte la soddisfazione : allucinatoria in acedia, il riso in angoscia, fino alla prossi­ ma volta. Alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai �Corriere dei piccoli). La-prossima-volta eccita l'ira che · dissolve il mito della vita quotidiana. Il soggetto va-cuo abita quell'orlo: non è imbecille né autentico, eccede il re la regina, i poliziotti, lo stesso Dupin, e il Lacan de La lettre volée. Non è soggetto che nella misura in cui prostituisce il proprio mito (l'ebraismo di Freud, il pro-· letariato di Marx, obbligato dalla moglie al decoro picco­ lo borghese) e in-vidia, non vede la propria verità. Obli­ tera le captazioni immaginarie ma non per istituire · la propria validità. Indifferente alla «cacciata» dalla società (psicanalitica e non), è maledetto per gli altri · e inadeguato per sé. Inadeguato alla scienza, alla let- · teratura, all'Arte in generale. Il soggetto vacuo non ha fatto tutti i mestieri, distribuito giornali, portato il latte, scaricato i porti, prima di diventare famoso. Né marxi­ sta né psicanalista, né giusto né sottile, il soggetto vacuo ­ è il soggetto dei sogni, che accumula talmente tante giu­ stificazioni da diventare indifendibile: come nel sogno di Irma la difesa dell'uomo accusato dal suo vicino di aver­ gli restituito un paiuolo in cattivo stato: « In primo luo­ go, gliel'aveva riportato intatto; in secondo luogo, il paiuo­ lo era già bucato al momento del prestito; in terzo luo­ go, non aveva mai preso in prestito un paiuolo dal vici­ no » 3 • Egli « pone la ' e ' dove è possibile solo l'alterna­ tiva ' o ' » 4, il soggetto vacuo pone l'accumulo al posto della scelta, il quantitativo al posto del qualitativo, ed ha sempre ragione. Il soggetto vacuo, anonimo e presiden­ ziale-didattoriale è indifferente alle ragioni del buon sen­ so, ragioni di equanimità, giusta distribuzione, non è nes- 6

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