Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974
flussi materiali di ogni natura. La significazione procedeva sempre da un movimento di ritorno della coscienza su se stessa, da un ripiegamento su icone rappresentative, da una rottura delle congiunzioni macchiniche. Un concatenamento collettivo di enunciazione può rimanere senza significazione per chiunque e, tuttavia, trarre il suo senso storico o poetico da una congiunzione creatrice in presa diretta sui flussi. Inversamente, l'alto tenore di significazione di un enunciato, proferito da un'enunciazione individuata, può non avere alcun senso macchinico, non dare luogo ad alcuna congiun zione di flussi , reali, restare fuori portata di ogni sperimen tazione possibile. In breve: l'equazione: significato + signi ficante = significazione appartiene all'individuazione dei fantasmi e ai gruppi assoggettati, mentre l'equazione: con catenamento collettivo dell'enunciazione = senso-non-senso macchinico appartiene al fantasma di gruppo e al gruppo soggetto. Senza poter consacrare alla cosa tutti gli sviluppi neces sari, dobbiamo ritornare qui a quell'idea di una congiun zione tra le macchine semiotiche e le macchine di flusso · reale che farebbe la specificità dei concatenamenti collettivi a-significanti. Notiamo, innanzi tutto, che i flussi semiotici sono tanto reali quanto i flussi materiali e che in un senso, i flussi materiali sono tanto semiotici quanto le macchine semiotiche. Dovremmo introdurre qui l'idea di una semio tica delle intensità, di una semiotica del continuo, e distin guere, sempre, dopo Hjelmslev, la materia-senso, (purport) 11, non semioticamente formata, dalle sostanze semioticamente formate. La nozione di macchina di intensità cadrebbe im mancabilmente, o nell'impasse di una concezione reificata della produzione, o in una concezione idealistica della rap presentazione se non la si originasse al di qua della coppia rappresentazione-produzione. Questa preoccupazione ci con durrà a tentare di definire lo statuto di una macchina astratta che precederebbe l'attualizzazione delle macchine di segni e quella delle macchine materiali. Bisogna piegarsi all'evidenza: nelle scienze, nelle arti, nel l'economia politica, ecc. i segni lavorano in presa diretta sui flussi materiali, qualunque sia il regime dei flussi di segni resi impotenti che funzionano nella rappresentazione e nelle ideologie. A meno di appellarsi a un dio o, ad esempio, al mito derridiano di una « complicità delle origini» operante al 133
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