Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

mento è così ridotto a un flusso d'informazioni, o, per lo meno, cade sotto la sua dipendenza. Ma dove passa il desi­ derio in tutta questa faccenda d'informazione? Un compor­ tamento di desiderio è un disturbo, un rumore, o il sem­ plice giubilo che saluta la buona ricezione di un messaggio? Le sole cose che interessano questi ricercatori, sono: l'orga­ nizzazione sintattica dell'informazione e la strategia prag­ matica del comportamento. Essi si distolgono dallo studio della significazione. Sembra, per loro, che essa vada da sé. E certo non potrebbe dipendere dalla filosofia. Ma la sintassi, essa, dipende da una scienza nobile, dalla logica matematica, mentre la pragmatica si confonde puramente e semplice­ mente con la psicologia 2 • Ci siamo forse per questo liberati, con tale tripartizione, dal dispotismo del significante? No, tutta la comunicazione comportamentistica resta tributaria del mistero della signi­ ficazione. Ci si è accontentati di tenerla a distanza; di fatto, essa non cesserà di assillare ciascuna delle sequenze com­ portamentali. Sarà tanto più virulenta, metterà in giuoco un formalismo tanto più esigente quanto più le si sarà la­ sciato lo statuto di un'evidenza implicita. Siamo rimasti prigionieri di un'appercezione sedicente immediata della significazione, di un cogito semiologico significante. E' dun­ que solo in apparenza che questa corrente neo-behavioristica è sfuggita all'impantanarsi della psicanalisi nell'interpreta­ zione significativa. Ci si può, del pari, chiedere se non ci sia stata una sorta di divisione del lavoro tra coloro che si sono fissati come obiettivo di quadrettare il comportamento a partire dalla teoria dell'informazione e coloro che si sono incaricati di quadrettarne i contenuti significativi servendosi di una griglia di lettura edipizzante. Da un lato, si riduce il « comportamento » in termini di « binary digits », dall'altro, lo si triangola! Ci sarebbe ugual­ mente di che interrogarsi sui procedimenti similari che sono messi in opera dagli antropologi strutturalisti quando si sforzano di cogliere le società arcaiche sotto l'angolo esclu­ sivo delle loro relazioni di parentela, ridotte, esse stesse, a una logica scambista, o ancora, sulle pratiche delle cappelle letterarie il cui culto è interamente votato a una lettura detta testuale... Poco importa l'unità di misura, che si tratti del Signifi­ cante, della Libido o di un'unità di scambio matrimoniale; il metodo è lo stesso, ciò che non deve sfuggire è l'idea che 125

RkJQdWJsaXNoZXIy