Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

spazi delle rotture che hanno aperto le scritture alle po­ sizioni del desiderio più diverse nelle esperienze di pa­ rola più diverse. Vi è tuttavia un punto acquisito a par­ tire dalla formulazione materialistica della struttura sog­ gettiva in quanto ciò che si dava come discorso dell'ideo­ logia nei testi della scrittura classica, propriamente (e solo storicamente) preanalitica, funzionava da sponda configurandosi come momento della copia, mentre a par­ tire dalla coupure freudiana la scrittura è struttural­ mente confrontata con la posizione desiderante, nel senso che la verità della parola e la portata conoscitiva della scrittura prendono immediatamente effetto da quanto della sessualità vi si gioca senza passare necessariamente dalla copia. Parlare di portata conoscitiva non può es­ sere inteso qui come discorso della coscienza e del sape­ re, ma come terreno dell'analisi del desiderio che fa da struttura portante della scrittura, nei tempi di non iden­ tità della coscienza e del non sapere (non al di qua ma al di là del sapere). E ancora, struttura portante, non intesa come organizzazione strutturata in cui fa scrit­ tura si schiererebbe, ma nel senso di quella emergenza della posizione del desiderio nella formazione della sog­ gettività connessa topologicamente con ciò che Lacan evidenzia nello schema R, per la struttura del soggetto, e nei grafici del desiderio. Letterario e letteratura sono sempre stati in quanto tali, portatori di un punto nevralgico della verità del dispendio del corpo nella lingua ma contemporaneamente si sono puntualmente predisposti ad ogni tipo di recu­ pero e di mistificazione. Contro il formalismo e il suo contrario il contenuti­ smo, contro la mistica umanistica dell'espressione uma­ na, la pratica della scrittura, il rischio della propria ses­ sualità implicata non soggettivisticamente e psicologica­ mente ma strutturalmente; contro la critica delle idee e 116

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