Il piccolo Hans - anno I - n.4 - ottobre-dicembre 1974

Non c'è forse nel trascorrere delle immagini e deì suoni un'estrema metafora del desiderio, un'oscillazione che taglia i significati e le figure dalle parole e dalla sintassi diversamente dai due modi della copia coinvol­ gendo, dell'una e dell'altra, in altro spazio con altre scansioni o altri spasmi? Nella visione di Anselmo c'è traccia di questa rottura,. nell'intonazione, nel crescendo della tensione linguistica, _ nel salto che in una sala inscrive con un - o meglio -un'altra cosa: una serra, « Così dicendo attraversò il pia- nerottolo e aprì una porticina che dava in un corridoio. . Anselmo lo seguiva tranquillo. Dal corridoio passarono in una sala o meglio in una splendida serra perché da ogni lato salivano fino al soffitto ogni sorta di fiori mera­ vigliosi, alberi addirittura con foglie e fiori strani. Dap­ pertutto era diffusa una luce magica abbagliante senza che se ne vedesse l'origine perché non c'erano finestre.. Quando lo studente insinuava lo sguardo tra i fiori e nei cespugli pareva che lunghi corridoi si estendessero in _ lontananza. Nelle dense ombre di fitti cipressi nani luc­ cicavano bacini di marmo dai quali sporgevano strane ­ figure, zampi1lavano getti cristallini che ricadevano gor­ gogliando in luminosi calici di gigli; era un sussurrare di strane voci e un frusciare nel folto di quelle piante­ donde montavano e scendevano pregevoli profumi». Tale non è la narrazione favolosa di un'avventura fan­ tastica, è la visione che sconvolge Ansalmo e lo mantiene - sempre più immerso nello sguardo di quei due splen­ didi occhi - per i quali - la brama di lui divenne più ardente, il des�derio più bruciante -. Sono gli occhi di Serpentina, .la creatura femminile in contatto con le forze della natura, la donna astratta del fantasma notturno;; Veronica è la donna dalla voce di cristallo, la presenza culturale, la forza diurna in lotta contro i fantasmi, in lei si spegne la visione. Alle due copie corrispondono due: 108

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