Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

fondamentale . Ma appena siamo riusciti a determinare questo fatto dobbiamo subito aggiungere che l'invasione improvvisa dell'inconosciuto può, secondo i casi, avere per effetto o il riso, o le lacrime, e non solo il riso o le lacrime, ma altre reazioni. Il riso e le lacrime, devo ricordarlo perché questo va un po' nel senso di ciò che dico, non sono d'altronde sempre stati studiati isolatamente. Recentemente, un filo­ sofo che è vissuto in America, Alfred Stern, ha studiato, in un'opera interessante, a mio avviso, il riso in connes­ sione con le lacrime. Quest'opera si intitola: « Filosofia del Riso e delle Lacrime ». Ma, come dicevo, altre reazioni possono ancora essere legate al medesimo fatto. Per esempio, l'invasione improv­ visa dell'inconosciuto può avere per effetto il sentimento poetico, o il sentimento del sacro. Può anche avere per effetto l'angoscia o l'estasi, e non solo l'angoscia, ma an­ cora beninteso il terrore. Non credo d'altronde che questo quadro sia completo. Infatti, vi sono altri aspetti. Ma esso è forse completo nella misura in cui certe altre forme non sono esattamen­ te riducibili a una sola di quelle che ho appena enu­ merato. E' il caso per esempio del tragico. Comunque sia, mi sembra che si potrebbe riconoscere l'impossibilità di parlare del riso altrimenti che nel qua­ dro di una filosofia che superi il solo riso, quale per esem­ pio una filosofia che potrei chiamare del non sapere, filo­ sofia che cerco di delineare davanti a voi, nel corso di una serie di conferenze che si ordinano fino a un certo punto. E' necessario notare a questo proposito una recipro­ cità: credo sia impossibile parlare del non sapere altri­ menti che nell'esperienza che ne facciamo. Questa espe­ rienza è un'esperienza che ha sempre un effetto, un ef­ fetto quale, per esempio, il riso o le lacrime, o il poetico, o l'angoscia, o l'estasi. E io non penso che sia possibile 75

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