Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974
Per far questo è chiaro che il proletariato debba essere organizzato in partito. La stessa organizzazione permet te lo sfruttamento della testa, significante nemico. E di un partito la cui «organizzazione» abbia l'agilità e la grazia della danza e l'impassibilità e inespressività del volto dei ballerini. La fascia degli occhi, occupata con la testa, è immediatamente resa inattiva come medium della verità. Il distaccamento femminile rosso è diven tato balletto grazie alla falsità dei suoi accenti e alla precisione quindi delle sue coordinate senza problemi. Le contraddizioni di cui parla Mao sono l'anti-problema. Il loro catalogo che sconcerta nel linguaggio l'umanista è quello preciso e freddo che chiude con l'elenco, la somma e la differenza, dei morti e dei sopravvissuti le 120 giornate di Sodoma. Il silenzio l'astuzia e l'esilio ri mangono le virtù del nuovo Ulisse. Ma dire esilio vuol dire patria, dire silenzio vuol dire dire, solo l'astuzia ha un «opposto» che non ci preoccupa. L'esilio del femmi nile è pur sempre il richiamo di Penelope. Il silenzio di Penelope, la sua rete. Solo l'astuzia permette ad Ulisse di far strage dei Proci . Ma rimane poi il timore che Ulisse abbia «incontrato» sua moglie. Silenzio ed esilio vanno tenuti sotto il controllo dell'astuzia. La penetra zione nel territorio nemico si oppone al significante pa tria e la strategia al significante silenzio. Il ritorno, e quindi l'incontro, è reso impossibile. Ma l'impossibile è il rischio estremo. L'impossibile della borghesia è tutto psicologico e si colloca nell'eternità. • L'impossibile del proletariato si muove invece tra le pagine del Che fare? L'astuzia di Ulisse è interrotta dai lacci che gli impedi scono di danzare al canto delle sirene, o di tuffarsi e morire. Il canto delle sirene, che è meno intido del ritorno. * 32
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