Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

il fatto che sia un altro, un terzo, a domandare e a ri­ spondere, per cui lo sdoppiamento avviene a partire da un soggetto esterno. V'è dunque un duplice sdoppia­ mento; quello di chi pone la domanda e dà la risposta da un lato e, dall'altro, quello di chi è coinvolto nella domanda e nella risposta in quanto nell'una si presenta come l'opposto dell'altra. Quando si ha la rottura dell'identità il gioco della domanda diventa insensato nel senso che la domanda si reitera coinvolgendo le stesse convenzioni grammati­ cali (distinzione tra discorso diretto e didascalia) come nel frammento seguente. Qui la domanda che si auto­ interroga si prolunga in un movimento che mira a spez­ zare l'isolamento della domanda stessa fino ad intaccare anche la non risposta (il silenzio): « Non riuscirai mai ad attingere acqua dalle profon- dità di questo pozzo». « Quale acqua? Quale pozzo?» « Chi è che m'interroga?» Silenzio « Quale silenzio?» 31 Kafka giunge addirittura a presentarci il caso estre­ mo della risposta che si sostituisce alla domanda, quasi volesse sigillare in questo modo la paradossalità della domanda che se anche fosse risposta potrebbe solo de­ terminare un « continuo sviamento». « Un rovesciamen­ to. In agguato, timorosa, striscia piena di speranza la risposta intorno alla domanda, cerca disperatamente nel suo volto inaccessibile, la segue nelle vie più assurde, cioè che tendono il più possibile a distanziarsi dalla rispo­ sta» 32 • La scrittura allegorica costituisce - abbiamo detto - quello spazio allusivo in cui il gioco e il movimento stesso dei significanti si combina all'assenza del centro, vale a dire all'assenza o all'inattingibilità del significato. L'identità della domanda-risposta è proposta attraverso 146

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