Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974
elusione di queste determinazioni negative si dice che le metafore altro non vogliono dire che se stesse: se esse sono inafferrabili è perché «l'inafferrabile è inafferra bile» «Das Unfassbare unfassbar ist». Questo giudizio tautologico (A = A) ci riconduce ad un procedimento caratteristico del Be-schreiben kafkia no, per il quale qualcosa non diventa oggetto di com prensione mercé l'intervento di mediazioni analitico-di scorsive capaci di esplicitarlo, bensì resta sottratto ad ogni comprensione in quanto la possibilità del discorso è bloccata nella pura autoaffermazione dell'identità. Il Be-Schreiben è l'operazione che circo-scrive questa iden tità sottraendola, in forma di negazioni, a tutto ciò che è altro da essa, ad ogni tentativo di spiegazione o di dimostrazione. E' 'per questa ragione che Kafka dichiara «indivisibile» la verità: «La verità è indivisibile, quindi non può conoscere se stessa: chi la vuole conoscere deve essere menzogna» 22 • Dall'indivisibilità della verità discende l'impossibilità di un discorso che sia capace di comunicare la verità dell'essere. Ogni discorso non può essere che menzogna. «Confessione e bugia sono la stessa cosa. Per poter con fessare, si mente. Ciò che si è non lo si può esprimere, appunto perché lo si è; non si può comunicare se non ciò che non siamo, cioè la menzogna. Solo nel coro ci potrebbe essere una certa verità» 23 • Lo stesso Kafka sta bilisce una relazione tra inafferrabilità e incomunicabi lità a proposito del comandamento interno. Esso non solo è «assurdo», «incoerente», «irripetibile», «fonte di gioie e di terrori infondati», ma «incomunicabile per ché è inafferrabile, eppure proprio per questo pretende di essere comunicato» 24 • Questa esigenza di comunicazione è paradossalmente legata alla impossibilità, l'inafferrabile esige di essere comunicato pur sapendosi incomunicabile. Ma è proprio di qui che ha origine la dimensione del favoloso, del mi- 142
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