Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974

l'area della compensazione del più ingenuo velleitarismo militante. E' ancora lo stesso revival umanistico: soggetto padrone e bisognoso contro il soggetto decentrato e desi­ derante, ma il revival comincia qui a rivelare un suo preciso rapporto al politico. Il soggetto del bisogno è l'operaio buono e sindacalista di cui sopra, è il soggetto di una politica di riforme che è oggi la politica di Agnelli. L'umanesimo in questione non è un tratto di stile né reto­ rico, non è quello criticato sui libri di testo delle medie superiori nella tradizione aulica-classica della letteratura italiana, non è un semplice legato di tradizione letteraria; ma il supporto ideologico del contesto politico che vivia­ mo. Come l'ideologia psichiatrica del bisogno risponde al riformismo confindustriale, l'umanesimo della letteratura corrisponde a uno stato corporativo. E come si parla di strage di stato si deve parlare di una letteratura di stato, dove la seconda ricalca la strategia della prima. L'appun­ tamento annuale con il libro di Bevilacqua è un appunta­ mento con la strage. La funzione antioperaia di entrambi è parallela. Alle lotte di massa si oppone il gesto terrori­ stico del bombardiere come l'altrettanto terroristica ere­ zione in tutto tondo di splendidi individui, siano essi lo scrittore che si confessa, o che racconta il padre, o per­ sonaggi storici (il cinema ce ne racconta a iosa, da Mattei a Lucky Luciano a Sacco e Vanzetti con il volto volitivo di Volonté) che sono sempre uomini del destino. Alle masse in lotta l'ideologia di stato oppone una ideologia della moderazione e dell'individuo. Non solo, se il reali­ smo degli anni '50 portava l'operaio sulla scena rispon­ dendo alle esigenze della rinascita industriale e della piena occupazione, la strage svuota le piazze e la lettera­ tura della strage prepara gli animi alla recessione econo­ mica e alla disoccupazione di massa. La Retroguardia chiude le fabbriche e aiutata dalla mistificazione ecologica rimanda le masse a farsi il pane e a odorare il fieno dei campi abbandonati. 118

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