Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974
denti: riflettori sull'« io». Oppure Musatti elogiato dal l'« Espresso», fa il verso a Saccone dalle pagine di « Bel fagor » per una critica psicoanalitica pre-freudiana. Op pure ancora De Castris e Asor Rosa figliuol prodigio ge sticono la critica letteraria del partito per una critica ideologica che ignora la rivoluzione culturale cinese. E del resto Fortini stesso non ci dice dalle pagine del « Manife sto » che in Sussurri e grida manca la lotta di classe? Fortini che lancia grida di allarme (o sussurri) contro il neo-sadismo di certuni mostrando così l'assoluta negli genza della possibilità sadiana di sconvolgere lo statuto giuridico del discorso legando la scrittura alle sorti del materialismo. E Argentieri gli fa eco da « Rinascita » di cendo che ci manca la storia. Ma quale storia? Quella che ci propone Elsa Morante in un triste intreccio manzo niano di tavole pseudo sinottiche e sofferenze dei dere litti? La storia per la Retroguardia umanistica è tutta nel cielo delle idee che, per esser popolato da quella feuer bachiana, resta cielo; non riesce a farsi dialettica della ma teria nel volume della scrittura; il linguaggio, luogo della contraddizione nell'ideologia e nel suo soggetto, assunto neutramente, segnala in questa storia di uomini il pro getto di serena convivenza che rimuove la lotta di classe. La critica letteraria resta con la letteratura a un'ideologia borghese: qual'è la sua operazione? tentare « di comprendere per realizzare l'utile arduo di questo discorso, di questo seguire una vera scienza per una [libertà vera come il soggetto storico che ci trasforma i bisogni della coscienza » (Leone de Castris, L'anima e la classe) E a proposito di bisogni, il blocco si estende all'intera ideologia socio-psicologistica che col nome di anti-psichia tria è diventata oggi, per restare in termini psicologici, 117
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