Il piccolo Hans - anno I - n.3 - luglio-settembre 1974
invece che contro i fascisti e faccia della politica una critica dell'eccesso rientra in una manovra che sa di re staurazione ben più che ideologica: è il desiderio dell'ope raio in cravatta fedele alle direttive sindacali, ordinato nello sciopero e silenzioso nelle manifestazioni. L'avven tura del ritorno alla terra, al mito della Resistenza - l'ori ginario, il primordiale, l'autentico è tutto il filone del ro manzo antropologico che parla all'umanità dell'umanità, da Saviane a Gli uomini chiari di Renzo Rosso - è « Av ventura umana » politica a dimensione umana, civile, fi nalmente borghese, politica di restaurazione post-sessan tottesca. La memoria nostalgica della Retroguardia è dunque restaurazione ideologica e politica: Il fotografo dispone la niacchina e grida: - A posto! A posto per la fotografia ricordo. (Amarcord di Fellini) E l'istantanea fissa un passato che eroico o meno finisce in cornice. Una immagine incorniciata che appesa alle pa reti delle nostre case rimodella il gusto: (torna al cinema Amore e Ginnastica di De Amicis, tornano i bordelli con Film d'amore e d'anarchia o Roma di Fellini, torna Wanda Osiris). Un'immagine che è troppo spesso anni '30, gli anni della fondazione dello stato corporativo, dell.I.R.I.; del primato della nozione di uomo su quella di classe. E' ancora il primato morale e civile degli Italiani: Gioberti al posto di Marx, il Risorgimento al posto della rivolu zione. Risorgimento e non semplice sciacquio di ricordi, perché il revival umanistico è una -a:ggressione ideologica, un'aggressione di blocco. « A partire da adesso, valeva for se la pena che l'autore delle Cinque storie ferraresi pro vasse a uscire anche lui dalla sua, di tana, si qualificasse, osasse dire finalmente, «io» (Bassani, Odore del fieno). Citati, Palazzeschi, Cibotto e tutti gli elzeviristi di vecchia e nuova data trovano con la retroguardia pane per i loro 116
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