Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

la città ai cui confini con il cielo scendevano in silenzio i grandi aerei intercontinentali. I ragazzi lo guardavano commossi al ricordo dell'arroganza e dell'offesa. « Ma non basta!» Si sgolava guardando le mani dei compa­ gni e i loro occhi. « Non basta negare, come non è bastato esibire l'offesa scandalosa e nonconformista: occorre», attraversando la grande agenzia si trascinava dietro i oompagni che ,lo seguivano torcendosi dubbiosi le mani, « occoI1J1e che il mutamento dei 1 segni sia portato a con­ chiudersi e iH nuovo lingu a :gg , io sia stabilito». Opi peocepì rnmore che disturba la oalma della sua rifless,ione. Cosa accadeva tra le fruttuofoondosità del giairidiin,o pensile aUorno ,alla palestra lucente? E scese per andare nel giardino a ceroaire. Il giorno irritante f.acevia priecise, poche le ombre. Tra i frutti e le foglie aVlanzava Camilla -davanti -aii compagni vociferando e braindiva UIIl'iarma. Nel droo muggenrte di uomini innumerevoli e fittii per le gradinate amplissime, egli acclamato aveva re­ spinto oon un gesto di modestia istrionica la corona superflua. A:llora in un mattino di primavera essi pian­ tarono i1r,osi i loro pugnali e la sua carne sussultò nel buio che si ,andava facendo, velato H capo oon la toga orlata di Tos ,so perché i morti non vedono e non sono veduti. Vestiti di nero decisero che dovesse morire e con ii.I rito sacrrificale lo fecern ingiinooch i iare, chinare sul pia­ no di un oeppo e con solennità delegarono uno con :il capo coperto come il re dei morti a ,staccargli la testa con una 1 scuJ1e ,grande ,e falcata. Ebbero un b11ivido e pensarono che oiò inaugurava il nuovo. Lo rripresero che fuggiva, lasciato ormai ogni potere, e pensando che occorresse un segno cerimoniale di fine e di in:izio tutti insieme in assemblea vol ; lern 1a sua morte 95

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