Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

stallo i frutti e le fronde prendevano dal crepuscolo l'om­ bra e la dolcezza. Primo ed ultimo quarto. Si scatenava la lotta tremenda e finale. GLi si present , aVla ,insistente un suo p11opr,io gesto pesante dell'acciaio della grossa e tozza trentotto che egli sfilava dalla fondina al lato del petto e aprendo e distendendo il braccio e protendendosi tutto verso lo scoppio potente vedeva tra gli occhi di Opi aprirsi un buco rosso scuro e la testa e il corpo spinti dall'impatto all'indietro prima di cadere. Ancora e ancora ripeteva il gesto, il colpo, l'impatto, il buco scuro, la spinta re­ pentina all'indietro. Vanessa è perduta per Opi oltre che per Camillo. Tolta di mezzo la sua umidità, il tepo­ re, la roseità, i colori che ci sono e sfolgorano anche al buio, la forma che sempre ritrova se stessa, Opi, Camillo, gli Uomini dai movimenti incompleti entrano nella soli­ tudine, rompono violenti nell'aggressività, si mordono e si colpiscono nei luoghi vitali rivelando il sangue, esa­ sperando senza attenuazioni la sopraffazione e il potere. Contro lui che un tempo la mandava estrasse la trentotto distendendo il gesto ampio del braccio. E spense lo ,stupore nel buco rossoscuro tra i due occhi az­ zumi amretmriono fa testa rres,pinta dall'impeto potente e H corpo all'indietro senza cadere respinto da un altro colpo in pieno, in piena faccia che si disfaceva nei buchi bruni del piombo ruotava il tamburo fornendo al cane nuovi detonatori comandati entrambi dal grilletto dalla sua volontà che agiva sul dito e nella canna corta e grossa proiettili che si conficcavano in quel volto di­ sfacendo i grumi e ,polrtiglia di sangue ossa e cervello il naso, gli occhi, le arcate loro, le labbra, il palato, la fronte sfondata. E anche quella luna d'unghia non era più che memo­ ria. Cosa avrebbe voluto Opi che egli la conservasse in uno scapolare, sloggiatore l'osso, e la portasse con 91

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