Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

«Le onde dilatavano in cerchi i suoi spasmi contro lo scoglio. Emetteva uova agglomerate in quella insena­ tura tranquilla» . «L'incredibile genetico eppure reale, perché io l'ho carezzato». «L'amore con una sirena è una fecondazione di pesci. Ere di mutazioni evolutive lunghissime, lontane da noi, forse hanno in noi qualche segno se io inabilmente avevo saputo eseguire la danza nuziale». «Effusi in quel glu- · tine di uova il mio godimento mentre lei solo mi pre­ meva il ventre». «Giorni». « Pensai in quegli anni solo al ritorno». «Navigai per trecentosessanta miglia con gli alisei. La barca volava di bolina inclinata sul mare». « Cercai, ma forse non era la stagione della riprodu­ zione, le diomedee allargavano le ali potenti nell'azzurro, io cercavo tra gli scogli sereni». « Una carezza, riuscii, di sfuggita, un giorno». « Lei non la vidi che quando nuotava verso il largo, desiderai le sue uova» «le persi, non so, il mare aperto, i culmini assolati, navigai cer­ cando, la stagione degli alisei, il ritorno come possibile, tentare un'altra rotta, forse era tardi, sull'isola non c'era­ no più sirene» «erano isole belle e calde, però disabi­ tate, solo le sirene quando» «così l'acqua tra i pesci e lassù le cuspidi brillano ancora tutto è possibile ma solo poco accade» « tutti quei nodini della sagola lunghis­ sima insolubili tiratissimi ma una volta sciolti la sagola così tirata che». Ecco che la confusione veniva fuori e il disordine, l'or­ dine era impossibile, tutto si imbrogliava si sconclusio­ nava, la conclusione inconcludente conduceva il silen­ zio. Tacquero imbarazzati e guardavano caninamente in direzioni diverse evitando gli sguardi. Basta, perdio; basta con questa storia di sirene volgare qualunque non vera . Camillo si voltò di scatto verso i passeggeri che avevano ascoltato e si mise seduto, contraddetta l'ira in rivolta dall'incanto rassicurante dei luoghi comuni. 81

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