Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
se le scalette in contraddizione, seguì le rientranze e gli angoli dei corridoi. Finché vicino a un vetro salmastro ritrovò il pescatore che lo afferrò per un braccio. « L'ave vo persa di vista, ma non mi sono mosso per timore di perderci, cioè che tutti e due girando non ci saremmo ritrovati. In questi casi meglio che uno stia fermo dov'è. L'altro finisce per ritrovarlo ». Si interruppe di colpo, per aver detto troppo e troppo in fretta, guardò canina mente da una parte, imbarazzato. Con un movimento incompiuto, o inadeguato, che pareva non riuscire, girò se stesso ma sembrava che non sarebbe riuscito a girarsi eppure si girò verso il vetro e i gabbiani funerei. « Pic cole correnti fresche e tiepide affluendo nella insenatura smuovevano le alghe frequentate dai pesci, le onde inson nolivano l'acqua corrente tra gli scogli con il loro ritor no. Camminando e balzando spiavo la presenza di polpi armato di tridente. Scorsi un granchio, lo presi e alzando il capo la vidi grande, falcata, bianca. La punta acuta del desiderio e la sua piena vinse l'incredulità e l'esita zione. Mi avvicinai, volse il suo sorriso e il petto, le offrii il granchio, lo prese e ne ruppe la crosta sullo scoglio. La sua schiena era snella e i fianchi rotondi». « Fu allora che vidi le squame dove avrei dovuto vedere il pelo e le cosce. La lunga coda emerse scintil lante al sole e colpì l'acqua schizzandomi. Se non avessi fede nella coerenza della mia mente e il ricordo non fosse così sicuro, cioè io non sapessi che io ero lì con la sirena, se io non ci fossi stato e non potessi testimoniare, ci sarebbe da dubitare di questo racconto di marinaio. E invece». Si accorsero che qualcuno d'intorno li stava a udire. Il grido dei gabbiani non giungeva attraverso il vetro, poteva essere immaginato a seconda delle impennate o delle discese veloci e anche i silenzi della ricerca men tre aliavano sospesi. 80
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