Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

L'abdominio e lo schifo del ritorno, del vagare ellit­ tico e derisorio per la nave avevano approfondito la ras­ segnazione del pescatore. Guardava o cercava di guardare i gabbiani attraverso il vetro sporco. « Sono grandi- volatori. Laggiù ci sono le diomedee, è un mare più caldo, sono grandi grigie sul dorso, bianco il resto e le ali sono nere. E' un mare caldo. Grandi volatori, maestosi, enormi». Parlava guardando fuori. « In quelle isole ci sono le sirene. Non si stupisca. O forse è lì che si riproducono per poi nuotare verso mari lontani. Può darsi che ciò accada anche da altre parti, ma io non ne ho saputo mai niente. Questo mare è troppo freddo per loro. Hanno la pelle morbida e compatta, lunghi capelli di tutti i colori, il seno grande e duro, fresco appena escono dall'acqua. Poi il sangue e il sole riscaldano loro le mani. Lei dovrebbe vedere le squame minute come sono elastiche; cominciano sotto i fianchi, quattro o cinque dita sotto l'ombelico; a carezzarle fanno quasi solletico; sotto si sente la carne forte che le fa nuotare veloci. Voglio anticiparle, prima di raccontare il fatto straor­ dinario che mi è accaduto, alcune notizie sulle sirene, così dopo andremo avanti senza digressioni. Anzitutto non è vero che cantano: non hanno la parola. Emettono suoni deboli, di gola, animaleschi, raramente. Essendo tutte femmine, per riprodursi, anch'esse muoiono, hanno bisogno di uomini: le parrà strano, ma è così. Io non avrei mai immaginato che». Camillo lo lasciò a guardare fuori parlando. Giub­ botti pneumatici non se ne vedevano, ma di ciambelle la nave era piena con il nome scolorito che si distingue­ va male. Percorse l'ellisse della nave inquieto, frettoloso ten­ tava tutte le porte che davano sull'esterno, chiuse. « La chiusura, pensò, dev'essere una formalità: sono l'unico che prova le maniglie e ci sono gli estintori». 78

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