Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
superandosi per i corridoi e le scalette. Quindi non capi rono, quando le gru si mossero, se gli altri erano con loro fino dall'inizio o erano saliti a bordo in quel porto. Aggrappati a un passamano guardavano fuori dal vetro sialmastro H moto lentamente continuo dei docks r delle gru, delle altre navi; il volo dei gabbiani, il loro grido funereo, non udibile immaginato, non consentiva ingannevole i riferimenti. Per questo il pescatore si era accorto dell'imprevisto dopo Camilla: guardava soprat tutto i gabbiani. Da quel punto della nave non si udivano i fremiti . delle bielle lontane giganti attraverso le lamiere imbulo nate. Il silenzio copriva il chiacchiericcio dei passeggeri. Gli oggetti all'esterno si muovevano e sparivano oltre il vetro. Il traghetto navigava di nuovo verso le macchie e il liberty, la nebbia delle case, delle barche in secco · sulla ghiaia franosa insidiosa di appiccicaticcio oleoso e nero, innumerevole e inevitabile. L'immobilità la prigionia in una spiaggia fuori mano, e fuori moda, dove ancora un pianoforte suonava in una sala da thè «Appassionatamente» e il valzer della « Ve dova Allegra», ci si cambiava per la cena mai servita r le presenze altrui vaghe irriconoscibili lontane non si incontravano mai, la sala era sempre vuota e la cena deserta perché chiunque arrivasse cambiato d'abiti ve dendo sotto i grandi lampadari di vetro vuota la sala pensava di fare due passi prima di sedersi al tavolo. Così a volte sulle guide dei corridoi il passare di scarpe di vernice, attutiti i passi dell'uomo in abito scuro che scompariva a una svolta o dietro una porta; o il fruscio· di abiti di seta, aff:r;ettati i passi senza identità. Senza mai un incontro gli ospiti non scambiavano pa role. Camilla provò orrore al ricordo solo adesso evi dente dell'assenza di parole tra i rari suoni di porte imbottite, di passi sui tappeti, di note invecchiate di pianoforte, di tazzine da thè messe a posto mai usate,. 76
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