Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
Narrava il pescatore in quella loro solitudine. Sulla spiaggia lunga fino al paese, la sua nebbia e le polene alte ed astratte delle barche in secco. Parlava con lo sguardo lungo nel mare ai gabbiani e al loro grido fune bre. E narrando diceva ciò che aveva detto gli altri giorni, ripeteva la sua unica storia di sirene. « Il fatto mi accadde lontano da questi mari freddi, vicino alle antiche Colonne d'Ercole... ». Raccontava di amori con sirene squamose e morbide, e tutto questo non poteva essere vero: « mi dette figli marini che non so dove sono ma ci sono, · esseri impossi bili nelle loro combinazioni genetiche che tuttavia vivono perché li ho visti e li ho carezzati da piccoli». Non poteva essere vero ma Camillo ascoltò ancora quello che sapeva ormai. « La fecondazione di una sirena non è umana, poi ché essa è un mammifero, ma non ha l'utero. Per cui allatta i figli ma emette uova in acque calme tiepide riposte; in esse mi fece effondere con le sue mani il seme. Questo è l'amore con le sirene e non cantano». Ma non era vero e la storia ogni giorno si faceva più confusa sconclusionandosi. Alla fine si faceva incom prensibile e col passare dei giorni la confusione aumen tava. Cosa ci faceva Camillo ad ascoltare quella storia 63
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