Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

Così l'oggetto, fuori dalla neutralità conoscitiva entra nello spazio violento della contraddizione in cui il soggetto è preso come divisione e lotta, e il suo sguardo sarà violenza e inve­ stimento in quanto egli è condotto in un godimento impossi­ bile, assolutamente eterogeneo al piacere connesso all'ordine della vista. Lo sguardo, come caduta nell'altro spazio, e non senza morte, lotta, contraddizione, lotta di classe, danno la misura politica e rivoluzionaria di questa scrittura, di questo soggetto diviso in posizione d'ascolto, diviso in un godimento inaudito di cui egli non può vedere nulla se non nello sguardo improvviso e sfuggito di un incontro impossibile e violento con il reale, dove questo pare delinearsi attraverso, a partire da, l'inconscio. E' della posizione del morto che prende rilievo la posizione dell'analista, l'ascolto e lo sguardo si muovono in questa caduta che, lungi dall'essere nulla, è invece l'unico accesso per il sog­ getto al suo godimento - sul letto di morte -: - è morto da poco, un mastro cabotiere, vecchio marinaio -. Come nelle cosmo­ gonie orientali antiche, il 4 è la cifra di una rottura che, fuori dal pieno logocentrico di un'assunzione unificante, pone la spa­ zialità della superficie quadrangolare come quella di un libero movimento materiale che, nella lotta, fonda la logica di una combinatoria simbolica.

RkJQdWJsaXNoZXIy