Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

L'incantatore putrescente insegnare, una pratica finalmente in questione Tu as beau savoir sans pouvoir enseigner tu as beau voir sans pouvoir indiquer... G. Apollinaire This label is registered. L'etichetta su una bottiglia di whisky non è fatta per essere letta ma unicamente per essere riconosciuta. Essa non distingue una botti­ glia da un'altra, eppure a ogni bottiglia conferisce una quasi-personalità, ne fa un soggetto di diritto dichia­ randosi disposta a difenderla in tribunale non in base a qualche norma di diritto positivo ma sulla scorta di un misterioso diritto di natura. Ogni bottiglia è una merce, equivalente a tutte le altre merci, semplice cri­ stallizzazione di lavoro astratto, figura di valore, tranne per l'etichetta che allude a qualche misterioso processo di fabbricazione, pratica pre-capitalistica, arcaica un po' selvaggia, che differenzia incredibilmente una marca dall'altra. Una merce è uguale a un'altra merce, ma ogni marca è diversa dall'altra, è un ineffabile individuo. La scuola è una realtà infetta, la sua apertura è precaria, dipende dalla momentanea assenza di epidemie o di cri­ si politiche che richiedano le aule per le votazioni, o da vacanze che prima o poi una rivoluzione per essere cul­ turale protrarrà negli anni. Non se ne può parlare, riten­ go, senza cadere nella fenomenologia della nausea o nel foruncolo, o nel riso ebete campagnolo o nella conte­ stazione cittadina-piccola città-Thornton Wilder-voci di piccoli morti-Elsa Merlini rugosamente bambola. Ne bevo 6

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