Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
condo, l'effetto di ritorno della parola, nell'atto del par larsi come tale, cioè nella finzione, . su di un soggetto che la conosce come la parola che lo fa durare nel desiderio di lei, di cui conosce la menzogna, di un reale, cioè come impossibile. Quale sarebbe la posizione della donna nella strut tura se, di essa, ella costituisce il limite e il punto di trasgressione? Il soggetto, in posizione di ascolto, è esso stesso esterno alla struttura, ex-istente. Esattamente nel luogo stesso del récit del marinaio che è appena morto, che è nel posto del morto; la sua posizione intermedia e vuota, fra una rottura e la ripresa del récit iniziale, scopre questo secondo récit come superfluo, immotivato, vuoto strutturalmente se non fosse la marca dichiarata dell'intervento del soggetto in posizione di ascolto, che interviene con una pausa, un non-senso, una di-vagazione. Un salto nel vuoto, con questa coppia nella morte, una scansione della castrazione, nello spazio bucato aperto nel récit dal détour che prende la lingua che si indica come lo sguardo da cui il soggetto è guardato prendere parola e aprirvisi un percorso. Ma se il soggetto dell'enunciazione è existente, la donna si pone, nel suo rapporto al sapere, in posizione enigmatica. In quanto ella è oggetto dello sguardo attin ge la forma generalizzata dell'essere guardati dove inter viene come elemento di rottura dell'identità e dello spa zio geometrizzato. Ella è morta - è molto che è morta - ma non per eternizzare il desiderio che nella morte si terrebbe alla soglia di una infinità metaforizzata, è morta come chi è dentro una divisione radicale, irreversibile e che sostiene una violenza intollerabile di cui si fa portatrice mortale. Ella possiede le leggi della metamorfosi con le sue arti magiche: animalizzazione, morte, corpo frammenta to, putrefazione liquida, da essa si fonda il nome cifrato nell'enigma che proferisce. Ella possiede le leggi, fattasi 57
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