Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

e tonico che tu mangerai senza emozione, dopo aver fatto a piccoli pezzi... - (Pag. 312). La ferita mostra il capo reciso della Medusa, indica che nessuno sguardo ti pietrificherà: - una vipera cru­ dele ha divorato la mia verga e ha preso il suo posto... - (Pag. 270). La castrazione è contagiosa, la serpe sfuggita all'au­ gusto capo meduseo si insinua là dove - le mie parti offrono eternamente lo spetacolo lugubre della turge­ scenza, - (Pag. 342) ad aprirvi un vuoto; - pieno di terrore iniziai la frase precedente... - (Pag. 348). - E' morto da poco, quasi sconosciuto, in un portic­ ciolo di Bretagna, un mastro cabotiere, vecchio marinaio, che fu l'eroe di una terribile storia. - Il récit è brevis­ simo, una donna (- era solo una donna -) uccisa dal vento e dall'orrore. C'è un salto, un modo di essere sospeso all'interno della strofa di questo récit interme­ dio, scoperto dal gioco della cornice, direbbe un amico, dal vuoto strutturale in cui il posto della castrazione parla il dramma del delirio e dell'orrore, taglia la rot­ tura della strofa, il soggetto non sa se manterrà il con­ trollo sui muscoli facciali. La sua discesa alla morte, sul letto di morte, è quella di una donna che ha appena partorito, perso l'oggetto interno, evacuato e che si per­ de nel delirio folle che spira con la notte. 4 elementi agiscono pienamente la struttura: lo sca­ rabeo, il pellicano, a cui si aggiungono altri 2 elementi: la struttura quaternaria è una struttura di lotta e con­ traddizione: - precisamente in questa direzione, un avvoltoio d'agnelli e un granduca di Virginia avevano ini­ ziato nell'aria un combattimento -. 46 « combattimento o canto continuato nell'aria nera dove egli si sveglia coperto di sangue» (Pleynet) Combattimento - canto.

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