Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
che viene facendosi come progressiva esautorazione del referente e, inversamente, come progressiva insistenza sulle connotazioni legate a tutti i codici realmente impli cati o semplicemente possibili, (i canti di Maldoror sono esemplari in questo senso, il romanzo nero, la narrativa settecentesca e ottocentesca, la poesia a lui contempo ranea e antica, le sacre scritture, la filosofia, la didasca lica, le scienze, ecc. sono investite e travestite di strofa in strofa fino all'operazione massiccia di messa in nega tivo delle poesie I e II). I testi letterari si diffondono nella pagina con la dire zione che le matematiche severe annunciano: una dimo strazione. - Un sorvegliante potrebbe farsi un bagaglio lette rario dicendo il contrario di quello che hanno detto i poeti di questo secolo. Gli basterebbe sostituire le loro affermazioni con delle negazioni . - (Pag. 468) - Il plagio è necessario. Il progresso lo implica - ( ,Pag. 480). Una dimostrazione negativa è la messa in atto di una logica differente da quella «naturalmente» veicolata dalla struttura proposizionale sintattico attributiva. Che uno scarabeo sia di poco più grande di una vac ca; che pilastri, baobab e spilli, mosche e rinoceronti, entrino in un sistema che li mette a confronto vuol dire ripercorrere il topos dell'adunaton e rovesciarlo; non indicare l'impossibilità ma supporre la naturalezza del confronto, vuol dire uscire dall'armonia architettonico geometrica e denunciare la metafora dell'omogeneità, simulando di essere al suo interno. La sostituzione delle affermazioni con delle negazioni, il plagio e l'intertestualità dichiarano la finzione in cui si intrattiene il livello del discorso. Da una parte naturalizzare ciò che è ambiguo e im possibile, e dall'altra mostrare il movimento che situa la letteratura su una superficie composita all'incrocio dei codici più disparati, topoi e figure, scopre il gioco del 43
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