Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974

secondo un'ipotesi anteriore, non interessa Maldoror che non è del tutto ignaro del doppio statuto dell'og­ getto mentre lo contempla nella sua metamorfosi du­ revole. - Io non sono abbastanza ricco per procurarmene... - Il suo tavolo è dunque vuoto, l'oggetto non c'è; il danaro introduce allo scambio universale ed esso manca . come manca la metafora delle corrispondenze. Ma vi è· altro: il beau comme non è un involucro vuoto come neppure - quello scarabeo di poco più grande di una . vacca... -. - Che avidità di saperne di più... - La strofa con­ duce l'inchiesta per sciogliere l'enigma, per fare ciò, Lautréamont, deve lasciare la chiarezza della sua dimo­ strazione alla storia naturale, egli è situato altrove, in uno sguardo che non · è senza qualche conoscenza della metamorfosi a cui esso è messo di fronte, ma a condi­ zione che il suo sapere muova sul letto di morte da cui scrive e in cui il lettore saprà, (oppure solo in fine di strofa). La strofa è tortuosa, Maldoror portava le sue gambe in avanti con molta lentezza, movimenti animali; rotture introdotte nel récit spostano continuamente il discorso: nella strofa ve ne sono almeno 4, prima di trovare la testa di pellicano, (l'oggetto circoscritto), se ne incontrano due. 1) - O lettore tu che ti vanti... - la strofa metterà a dura prova il tuo desiderio di sapere; il giro della scrittura ha effetto di conoscenza, ma a certe condizioni. 2) - solo, questa volta, me ne dispenso... - Infatti per la chiarezza della dimostrazione baste­ rebbe l'oggetto nella sua rappresentazione «reale», pre­ sente sul tavolo, egli se ne dispensa: la scrittura passa . per un'altra strada della scienza. - Mi sembra bello come due lunghi filamenti tenta­ coliformi di un insetto; un'inumazione precipitosa; la legge della ric.ostituzione degli organi mutilati; un liqui- 40:

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