Il piccolo Hans - anno I - n. 2 - aprile-giugno 1974
Maldoror si spartiscono i canti rimasti senza proprietà. La questione posta all'inizio di strofa (la seconda del quinto canto) è quella di conoscere un oggetto animato e immobile che mette a dura prova la tua passione, (o lettore), per gli enigmi: - io vedevo innanzi a me un oggetto ritto su un poggio -. Ecco una strofa ben strana, un problema di sapere, un modo di porre la scrittura nella ricognizione d'og getto protratta per tutti i canti, - questo mistero non ti sarà rivelato (ti sarà rivelato) che più tardi, alla fine della tua vita... e forse anche alla fine di questa strofa - (- io scrivo questo sul mio letto di morte - pag_ 48). La ricognizione è posta attraverso un approccio nega tivo, un tempo incerto, prossimo alla morte o prima, prima della fine della strofa. L'oggetto in questione si trova situato fra 4 elementi, all'occasione la famiglia dei pellicanacei, presi dalla descrizione dell'Encyclopé die d'Histoire Naturelle del Dott. Chenu, l'oggetto non è nessuno dei primi 3 nominati, il 4 ° passa sotto silenzio per essere detto, incidentalmente, più tardi, in-diretta mente il nome scivola in fondo di frase a conclusione di 4 - beau comme - · che fanno saltare la metafora, figura della sostituzione di una parola per un'altra e garante dell'armonia universale che corrisponde da cosa a cosa, per portare lì, nel canto, l'inestricabile enigma per cui la scrittura, presa nel movimento a vortice, o in quello simile al volo delle gru, si nasconde alla traspa renza della realtà. L'oggeto si dà in una struttura scritta, specificata; in essa, per esclusione, si perviene al riconoscimento, avendone esaurita la possibilità di estensione. - Per la chiarezza della mia dimostrazione avrei bisogno che uno di questi uccelii fosse posto sul mio tavolo di lavoro, anche se non sarebbe che impagliato... - Ma porre l'oggetto negli schemi della storia naturale, 39
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